Scrittore turco. Inviato dal Governo turco in
Francia per specializzarsi in studi di carattere finanziario, a Parigi conobbe
il poeta A. Lamartine con il quale iniziò un profondo rapporto di
amicizia. Ispirato dall'opera dell'amico - e in genere dalla letteratura
francese - e notevolmente impressionato dal sistema di vita francese, divenne un
convinto occidentalista e al suo ritorno in patria promosse una serie di riforme
in senso liberale che lo obbligarono a tornare a vivere a Parigi in esilio dal
1865 al 1867 e dal 1867 al 1869. Già fondatore del primo giornale privato
turco (“Tasviri Efkâr”, 1862),
S. si dedicò alla
critica letteraria, alla poesia, alla traduzione (fu tra i maggiori traduttori
degli autori francesi) e alla filologia (pubblicò una raccolta di
proverbi turchi e iniziò un lavoro lessicografico rimasto incompiuto).
Anche se non vi aderì, fu tra gli ispiratori del movimento dei Giovani
Turchi (Costantinopoli 1826-1871).